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25.3.15

The Interview


The Interview (USA, 2014)
di Evan Goldberg, Seth Rogen
con Seth Rogen, James Franco, Randall Park, Lizzy Caplan, Diana Bang

A suo tempo si è discusso a lungo sulla natura e sulle conseguenze di un po' tutta la "faccenda" The Interview e non è che abbia poi molto senso tornare a farlo oggi solo perché il film arriva dalle nostre parti, distribuito per altro direttamente sul mercato dell'home video (e dopo essersi manifestato il mese scorso sul servizio di streaming Chili). L'unico dato a questo punto abbastanza certo ci dice che, se dobbiamo dare retta a chi tira di gomito e pensare che sia stata tutta una manovra pubblicitaria da parte di Sony, beh, la manovra non è stata poi 'sto gran colpo di genio. Magari è vero che ha finito per garantire fama extra al film sui mercati internazionali (ma siamo sicuri che il nuovo film con il protagonista di un successo del calibro di Cattivi vicini ne avesse bisogno?) e sì, ha mostrato come un film "grosso" distribuito quasi esclusivamente online possa tirar su cifre altrimenti impensabili sul mercato digitale. Ma il punto, forse, è proprio quello: The Interview è un film "grosso". E quando le due precedenti commedie con Seth Rogen sul poster hanno sfracellato i cento milioni di dollari con i loro passaggi in sala, beh, il dubbio che rinunciare alla grossa distribuzione cinematografica sul territorio americano sia stato a conti fatti un grosso danno ti viene. O forse no. Forse The Interview era destinato in partenza a non replicare quelle vette. Vai a sapere. Ho detto che non volevo parlarne, Basta.

In realtà a me interessa chiacchierare di un'altra cosa, soprattutto considerando che il precedente film della magica coppia m'è piaciuto non poco: com'è The Interview? Eh, insomma. Da un lato è un altro film degli autori, per l'appunto, di Facciamola finita, quindi una commedia bassa, lurida, sboccata, acida e senza vergogna, che prende in giro tutto e tutti senza alcun riguardo per temi e vittime. Rogen e Goldberg sono due comici più intelligenti di quanto, forse, vogliano far vedere e dietro il loro muro di scorregge e volgarità nascondono una satira spesso estremamente centrata, cattiva, pungente, oltre che uno spirito comico capace di trovate davvero esilaranti. Certo, la barriera all'ingresso può non essere facile da superare, perché serve una soglia di tolleranza per il volgare e lo stupido che, comprensibilmente, non appartiene a tutti, ma la sostanza rimane: more than meets the eye.

E The Interview riesce a conservare quell'equilibrio fuori di cozza, a dipingere di monnezza qualcosa che non è necessariamente tale. Il problema, però, è che questo assurdo racconto su due cretini della TV americana inviati ad assassinare il presidente Kim funziona molto meno rispetto al fulminante e sorprendente film apocalittico di due anni fa. Certo, le risate sono una questione assai soggettiva, ma l'impressione è che The Interview si sforzi tantissimo di farti ridere come un matto e riesca invece a tirar fuori al massimo qualche sorrisino. Ma soprattutto la satira appare un po' spuntata e, paradossalmente o forse no, a conti fatti Rogen e Goldberg sono riusciti ad essere molto più cattivi e scorretti quando hanno deciso di prendere in giro loro stessi. O forse quando hanno deciso di prendere in giro solo loro stessi, perché in fondo anche qui i primi bersagli sono soprattutto loro (e James Franco, nel ruolo del cretino fuori misura, è fantastico, tanto quanto è perfetto Seth Rogen con la sua recitazione totalmente opposta, placida, misurata e "normale"). Fatto sta che manca qualcosa e The Interview, seppur gradevole, seppur con Lizzy Caplan che fa sempre venir voglia di salvare qualsiasi cosa la includa, seppur abbastanza divertente e ancora una volta con una canzone conclusiva centrata alla perfezione, non riesce a ripetere il miracolo.


L'ho visto al cinema, qua a Parigi, lo scorso gennaio, perché al cinema in Francia esce qualsiasi cosa, figuriamoci se non usciva questo. In Italia, come detto, ci è arrivato qualche settimana fa in streaming e sbarca oggi sul mercato dell'home video.

2 commenti:

Sì, anche io mi aspettavo chissà cosa invece mi sono divertita meno di quanto sperassi. Però qualche risata la strappa e l'utilizzo della musica di Katy Perry è da antologia quanto lo "ain'ters gonna ain't" di Franco XD

HAhahahaha, "ain'ters gonna ain't" è meraviglioso, mi chiedo come l'abbiano tradotto.

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