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3.6.14

La torre!


Domenica sera, al termine di un fine settimana sostanzialmente affrontato da turista assieme degli amici italiani che erano venuti a trovarci, sono andato per la prima volta in vita mia a salutare la Torre Eiffel. Ma come, vivi a Parigi da otto mesi e non c'eri ancora passato? Eh, oh, che vi devo dire. L'avevo vista più o meno da lontano diverse volte, la addocchio tutti i giorni dalla finestra sul retro di casa mia, una volta m'è successo che nel giro di un mese ne avevo viste tre, fra Tokyo, Las Vegas e Parigi, ma non mi ci ero mai avvicinato per sul serio. E insomma, ci siamo andati. Ora, cosa potrò mai raccontare sulla Torre Eiffel che non sia già stato detto meglio praticamente in qualsiasi altro posto? Nulla, però alla fine è un modo come un altro per riempire il blog di martedì senza dover far girare troppo le rotelle del mio cervello, specie considerando che si tratta della settimana di preparazione alla partenza per l'E3 e c'è tanto da fare.

Ci siamo avvicinati alla torre, tutta bella illuminata in notturna, e chiaramente abbiamo fatto i turisti e abbiamo comprato il biglietto per salire. Il lato positivo dell'esserci presentati di sera è che c'era relativamente poca gente e ci abbiamo messo un attimo a comprare il biglietto e introdurci nell'ascensore. Il lato negativo è che la parte più alta della torre era chiusa e siamo potuti salire solo fino al secondo piano. Ma insomma, non lamentiamoci. Arrivati a destinazione, graziati anche da una rara giornata senza troppo vento, ci siamo goduti la vista e ho ovviamente scattato un paio di foto di rito. Che fai, sali lì sopra la sera e non mandi subito foto a caso su Facebook?



Poi sono scattate le 11:00 e mi sono goduto dal secondo piano la modalità albero di Natale che fino a quel momento avevo sempre visto affascinato dalla finestra di casa mia. Anche in questo caso, ovviamente, ho scattato un paio di foto, ma soprattutto mi sono messo a fissare le luci con occhio vitreo, lasciandomi probabilmente condizionare in stile Essi vivono per il resto dei miei giorni. Chissà se vista così da vicino, a chi ha problemi di epilessia, fa lo stesso effetto di quella famosa puntata del cartone animato dei Pokémon.


Dopo esserci goduti a lungo la vista, che obiettivamente da là sopra è proprio bella (il mio lato preferito, quantomeno di sera, è probabilmente quello che dà sulla Senna), è arrivato il momento di scendere. Vuoi perché c'era una discreta fila all'ascensore, vuoi perché mi attirava un sacco la cosa, ci siamo fatti le scale. Ed è affascinante, perché, nonostante l'ovvia abbondanza di reti e protezioni varie, a guardar fuori lungo la scalinata si ha - o comunque io ho avuto - una sensazione di minore "protezione". Mi sembrava di essere un po' più appeso a guardare la città dall'alto e ho ringraziato abbondantemente il fatto di non soffrire di vertigini. Lungo la scalinata, fra l'altro, ci sono appesi dei pannelli che raccontano la storia della torre e parlano un po' anche dei cloni sparsi in giro e di altri edifici altissimi. Alla fine, come modo per intrattenere mentre uno si fa la scalata, è caruccio.

Passando per le scale, ci siamo anche fermati al primo piano, che attualmente è in ristrutturazione per proporre - se ho capito bene - una sorta di vista sulla città da una prospettiva lievemente diversa rispetto ai piani alti. La pallina gigante del Roland Garros appesa là sopra, comunque, era sfiziosa. E niente, poi siamo scesi e pian piano ce ne siam tornati a casa, anche se mi sono soffermato un'ultima volta a fissarla da sotto, un po' di lato, e bearmi del fatto che, ehi, è proprio grossa e bella, vista da quella direzione. Seguono foto fatte a caso lungo la discesa, un paio in modalità "infilo il telefono nello spazio sopra alla rete sperando che non mi caschi di sotto".









E stasera dovrei andare a vedere Edge of Tomorrow. Credo.

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