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28.8.13

Elysium


Elysium (USA, 2013)
di Neill Blomkamp
con Matt Damon, Jodie Foster, Sharlto Copley

Il problema principale di Elysium è che si tratta del secondo film del regista che ci ha fulminati tutti con District 9 e qualsiasi cosa inferiore al secondo avvento non può che essere una delusione. È magari andata meglio a Duncan Jones, che dopo Moon ha comunque tirato fuori Source Code (ma vediamo ora cosa combina con Warcraft), ma alla fine il punto sta in larga parte lì, nel fatto che il caro Neill, povero, è comunque uno che si diverte, che voleva dirigere il film di Halo e s'è dovuto accontentare di mettere l'anellone in un'altra storia. Solo che quattro anni fa si è manifestato come grande speranza della fantascienza al cinema e se poi tira fuori un film gradevole, comunque diverso da gran parte di quel che tocca oggi sorbirsi sul grande schermo, ma sostanzialmente ordinario negli sviluppi e nelle idee, oltre che con qualche altro problema, arrivano i coppini e i "Ah, OK". Spiace, ma funziona così. Duro, ma giusto.

Però, forse, la delusione per il film in fondo ordinario e dall'intreccio tenuto assieme con lo sputo non dovrebbe far passare i secondo piano i meriti, che comunque ci sono e lo rendono ben più che simpatico. A me, perlomeno. Certo, siamo di nuovo qui a raccontarci la storia del futuro coi ricchi belli e puliti nel paradiso tecnologico e i pezzenti schiacciati nel letame, ma intanto, ancora una volta, Blomkamp non rinuncia a infilarci un riferimento chiaro, pulito, non esattamente scontato nel cinema mainstream americano, alla realtà attuale. Perché in fondo, il suo futuro in cui i bianchi avvolti nella bandiera a stelle strisce stanno su Elysium e i pezzenti abbandonati sul lurido suolo di Los Angeles sono messicani è tanto diverso dal presente di quella stessa città? No, dai. E certo, Jodie Foster è tremenda, vai a sapere se per colpe più sue o di chi le ha messo in mano quel personaggio, davvero inguardabile nel suo ruolo di cattivona uscita per direttissima dai peggiori cinefumetti dello scorso decennio. Ma intanto c'è un protagonista ruvido, assolutamente antieroico, per lo più egoista ed eroe contro voglia, che inevitabilmente nel finale trova una forma di redenzione (e la cosa viene fatta pesare un po' troppo), ma conclude il suo arco narrativo, di nuovo, in una maniera non scontata, perlomeno non in un film tutto esplosivo degli iuessei.

Ma soprattutto, quel Matt Damon è protagonista di un film di fantascienza sporca, lurida, sanguinaria, che recupera un modo di raccontare il futuro al cinema lontano anni luce (o vent'anni abbondanti, fate voi) da quel che domina oggi sul grande schermo. La fantasia targata Apple tutta bianca ed elegante c'è, ma è schiacciata nel suo ruolo di villain sopra le righe. Il metallo che fa da cuore alla visione di Blomkamp è quello che ti entra nelle carni, si avvinghia alle ossa con una vite e fonde corpo e tecnologia nella sporcizia, nella polvere. Si racconta su entrambi i lati di persone disumanizzate dalla tecnologia, tanto chi muore e rinasce come se niente fosse grazie agli avanzamenti della medicina, uscendone completamente di senno, quanto chi deve convivere con la normalità della malattia ma può infilarsi un hard disk nella noce del capocollo e rubare i segreti del mondo. Il problema, casomai, al di là del fatto che non c'è nulla di nuovo, solo un recuperare cose di tanti anni fa che oggi sembrava non voler raccontare più nessuno, sta nella maniera un po' confusionaria con cui le idee vengono buttate lì e poco sviluppate, per lasciare spazio a sparatorie ed esplosioni.

Però intanto le idee ci sono e l'immaginario pure, c'è un film di fantascienza mainstream che infila chip nelle ossa, fa schizzare il sangue ed esplodere le teste e sventola comunque un dito medio in faccia all'estetica sterile e PG-13 che ci vogliono infilare a forza in gola, guardando con nostalgia a un tempo in cui i blockbuster hollywoodiani li dirigeva Paul Verhoeven. In più regala uno Sharlto Copley delizioso, con quel suo accento fuori di testa, con quella subdola e fortissima scena dell'interrogatorio e in generale una gran potenza evocativa quando nel finale se ne esce dal fumo con gli occhi luminosi sul petto. Alla fine Elysium è un film gradevole, divertente, brutale, con almeno un paio di scene d'azione molto riuscite (nonostante una regia confusionaria, che passa con nonchalance da Gears of War alla parkinson cam). Poi, certo, lascia addosso poco, si limita ad appassionare per la sua ora e mezza abbondante, non è District 10, ma di questi tempi, onestamente, non ci sputerei comunque sopra. Sbaglio?

L'ho visto qua a Monaco, al cinema, in lingua originale, un paio di settimane fa. Ne ho scritto adesso perché poi c'è stata la settimana di Colonia e oggi ero qui che mi chiedevo "Di che scrivo?" e ho notato che in Italia esce domani. A posto. Ah, l'ho già detto, ma lo ripeto: il Copley, in lingua originale, è uno spacco.

10 commenti:

per fortuna tra poco esce riddick, finalmente un film con una minaccia ridotta, riddick, i mercenari, un pianeta deserto, gli alieni e stop. A me hanno rotto i film dove devono tirare dentro tutta la popolazione mondiale, la distruzione della terra ecc. Ormai lo fanno anche con superman e batman

Beh, con Superman è anche normale, devi dargli dei nemici che lo mettano in difficoltà, però in generale capisco quel che intendi.

A me ispirava di brutto il trailer e il fatto del sociale sinceramente non dispiace, alla fine anche D9 era puntato sul razzismo degli extracomunitari. Lo vedrò al cinema sicuro.

Sì, il problema è semplicemente che qua le cose funzionano un po' meno bene rispetto a District 9. Poi le intenzioni si apprezzano comunque e in generale rimane un film divertente e decisamente più interessante rispetto alla media dei blockbusteroni iuessei, eh!

[SPOILER]
Blomkamp ama un sacco gli FPS. Elysium è molto Mass Effect, Gruger ha lo scudo di cento FPS e Matt usa (e getta) il ChemRail senza neppure preoccuparsi di ricaricare. Il primo bot, poi, lo fragga proprio, nella scena più bella del film.
Il problema è che a difendere l'anellone dei ricconi, il posto più ambito dai dieci miliardi di terrestri, c'è un agente con il javelin. Solo lui e i suoi due amichetti, non la contraerea più cazzuta della galassia, come sarebbe lecito aspettarsi. E infatti quando i tre agenti sono impegnati a fare la rivoluzione a difendere il core non c'è proprio nessuno. Arrivano due botpoliziotti venti minuti dopo, con calma.

Nel frattempo qualcuno ha rebootato il sistema dicendogli che gli uomini sono tutti uguali e il presidente è uno chiamato Spyder. E se lo dice il PC centrale, 100.000 ricconi si adeguano e bon, finita lì. Mica tirano fuori gli howitzer al plasma dicendo "si vabbè, avemo scherzato, mo tornatevene nella palta, pezzy"

Insomma, le difese del posto più ambito del mondo fanno ridere ai polli, l'organizzazione che lo gestisce è da ROTFL. Mica serviva il l'esoscheletro cazzuto, lo devastavamo io e te in cooperativa con il mouse.

Visto ieri.
Grande delusione.
Mamma mia che delusione.

Per me non è stato una gran delusione perché bene o male è il film che mi aspettavo dopo aver visto i trailer, però, sì, come visione "d'insieme", come secondo film dopo District 9, siamo d'accordo: un colossale meh.

Anche se, nonostante i suoi enormi limiti, lo trovo comunque più interessante di tanta altra roba che esce, fosse anche solo per una questione di "biodiversità" tematica ed estetica.

Il problema mio è che forse mi aspettavo molto altro di quello visto nel trailer. Alla fine non siamo dalle parti di Wolverine per dire, ti guardi il trailer e di seguito il film e capisci che il trailer vale più del prezzo della pellicola. Qui però molte cose viste davvero troppo sottotono...da Blomkamp mi aspettavo di più ecco tutto.

In realtà nel caso di Wolverine, se levi l'ultima mezz'ora, il film m'è piaciuto più di quanto temessi dal trailer. :)

Comunque, ripeto, capisco perfettamente la delusione da Blomkamp e guarda la condivido pure. Dico solo che in realtà, secondo me, da quel che si capiva dal trailer si poteva intuire un film del genere. Senza contare il punto di partenza: District 9 era il film indipendente "fatto in casa", Elysium è un film su commissione fatto per una major che gli ha dato i soldi e gli attori famosi... alla fine, in una situazione del genere, al tuo secondo film, sei già bravo se riesci a tirar fuori una roba dignitosa in cui esprimi comunque almeno un po' la tua personalità. Cosa che tutto sommato credo abbia fatto.

Finito appena di vederlo... Interessante, niente di che ma per 5 iuri si puo tranquillamente fare. La Foster piu palestrata di Matt!

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