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26.7.13

Wolverine - L'immortale


The Wolverine (USA, 2013)
di James Mangold
con Hugh Jackman, Tao Okamoto, Rila Fukushima, Hiroyuki Sanada, Svetlana Khodchenkova, Brian Tee, Hal Yamanouchi, Will Yun Lee

Durante le riprese del primo X-Men, Bryan Singer aveva vietato agli attori di leggere fumetti, forse perché temeva che si facessero prendere da interpretazioni troppo sopra le righe. E quindi gli attori si passavano i fumetti di contrabbando da una roulotte all'altra. È in quel contesto che Hugh Jackman si è letto la saga del Wolverine giapponese di Chris Claremont e Frank Miller e se n'è innamorato, fissandosi poi con l'idea di basarci sopra un film, per provare a portare al cinema quel Wolverine lì, cupo, tormentato, furioso, carico di rabbia, violento ma con l'animo di chi s'innamora della giapponesina, si ritrova invischiato in storie d'onore e combatte orde di ninja incazzati. La scena dopo i titoli di coda di X-Men: Le origini - Wolverine mostrava Logan in Giappone e suggeriva un seguito basato su quella saga. E infatti, poi, il progetto è partito, con un Jackman super entusiasta perché lui, a quel Logan lì, ci tiene e ci crede davvero. Voleva farlo, un Logan fatto bene. Ci credeva, in un film fatto bene su quel Logan lì. Cicci.

E come parte, il progetto? Con Christopher "vecchia scuola" McQuarrie alla sceneggiatura e Darren Aronofsky alla regia, che subito promette un film suo, che non avrà niente a che vedere con le robe dei supereroi, che in Fox non sanno cosa sta per combinargli e via dicendo. Belle premesse, no? Sì, dai. Solo che poi Aronofsky molla il colpo perché non ha voglia di stare un anno a girare in Asia lontano dalla famiglia (o magari perché dalla produzione gli tiravano i coppini dicendogli di darsi una calmata), la sceneggiatura viene rimaneggiata da uno che ha messo le mani su roba come il quarto Die Hard e il remake di Total Recall, la produzione si incaglia a lungo per colpa di quel problemino di onde alte in Giappone e alla regia viene chiamato James Mangold, uno che con Copland a ha ricordato a tutti che in fondo Sylvester Stallone è un buon attore quando nessuno si ricordava più chi fosse Sylvester Stallone, ha fatto vincere l'Oscar ad Angelina Jolie e Reese Witherspoon e, insomma, non è proprio Aronofsky, ma un po' di credibilità a tutta la faccenda del "facciamo un film serio" riusciva comunque a conservarla. E cosa è venuto fuori?

È venuto fuori un film che soffre fortissimo della sindrome da Christopher Nolan. Quella sindrome per cui sembra di guardare due o tre film diversi che si prendono a testate e non riescono ad andare d'accordo. Quella sindrome per cui il suo Batman sembra un intruso che s'ostina a infilarsi di soppiatto in film che non gli appartengono. Ecco, qui, da un lato, c'è il The Wolverine che vuole crederci fortissimo a fare l'avventurona quasi noir, con la storia d'amore esotica, il fascino della location ignota, il mistero e l'ammore consumato alla bancarella di onigiri. Però c'è anche il nuovo episodio della saga cinematografica mutante, con Logan che viene tormentato dalle visioni di Jean Grey, che pure ci stanno dal punto di vista narrativo, ma hanno troppo l'aria del voler infilare a forza la natura seriale in un film che sta facendo di tutto per essere una storia per i fatti suoi. Sei lì che guardi un racconto autoconclusivo e continuano a tirarti in faccia il ricordo di una grande tragedia capitata in un altro film di sette anni fa. E infine ci sono la tizia vestita di verde fluo coi superpoteri e il samurai-robottone-argenteo, che veramente pigliano e si infilano a calci dentro un film con cui c'entrano poco o nulla. Ogni volta che appare Viper è accompagnata da un punto di domanda e tutto il gran finale è una roba che proprio non c'entra nulla col tono che il resto del film ha provato disperatamente a inseguire. Poi, che quei due personaggi possano esserci in un film su Wolverine è normale, ci mancherebbe, ma non è quello il punto. Il punto è che non c'entrano con questo film su Wolverine. E insomma, un pastrocchio. Hai voglia a dire "ma son supereroi, che pretendi?", perché la sensazione è proprio quella e il dubbio che sia figlia dei rimaneggiamenti dal progetto originale è difficile levarselo. Poi vai a sapere, magari il film doveva essere questo fin dall'inizio, solo che Aronofsky avrebbe ripreso Hugh Jackman per due ore dalle spalle, con una videocamera del discount, trasformando le visioni di Jean Grey in incubi spaventosi dalle divagazioni lesbo.

"Un film ispirato ai classici del noir." J. Mangold

Sta di fatto che è un peccato. Perché da un lato, tutto sommato, il progetto, nei suoi intenti, ci riesce. Non è centrato al 100%, ma quello che si vede qui, in fondo, è il Wolverine cinematografico più vicino a quello che nei fumetti agisce da solo. Non è lui, ma ci si avvicina. E perché in fondo diverse cose il film le fa bene. Tutta la parte che funziona, vale a dire, palesemente, quella di cui a Mangold fregava qualcosa, è azzeccata. C'è il senso di straniamento in un paese alieno, con il 90% dei nippo-dialoghi a cui assiste Logan non sottotitolati e quel minimo sindacale di impatto con la cultura ignota (certo, siamo veramente all'ABC, ma insomma, è comunque un film su mutanti che si menano). C'è il tema dell'immortalità, del sopravvivere a tutti i propri cari, e ci sono gli amori combattuti di Logan, fra il rimorso per Jean e l'ipnotismo dei deliziosi occhi a mandorla di Mariko. C'è la voglia di riportare il semidio degli altri film un po' sul pianeta Terra, rendendolo umano e vulnerabile. Ci sono diverse belle sequenze dal sapore tutto giapanzo e c'è un bel duello notturno fra Logan e Shingen, unico momento, assieme alla sbroccata furiosa durante il funerale, in cui m'è arrivato quel solito attimo di gasamento da "uah, sto guardando quelle cose lì sullo schermo" che pretendo da ogni singolo cinefumetto. Solo che c'è pure il resto.

Se la battaglia sullo Shinkansen è tutto sommato divertente e alla fine ancora tollerabile, per quanto comunque onestamente già un po' tanto fuori dal tono che il film vorrebbe avere, tutto quel che coinvolge Viper e Silver Samurai è da mani nei capelli. Sono elementi fuori posto, inseriti in maniera forzata, superflua (di fondo Viper fa cose che nella storia originale venivano fatte da Shingen stesso) e dannosa, oltre che messi in scena in maniera poco convinta. Nel gran finale Mangold fa palesemente il compitino svogliato, e si vede lontano un miglio. A questo si aggiunge l'evidente difficoltà nel gestire, di nuovo, il film che The Wolverine vorrebbe essere e infilarlo a calci nel rating che è costretto ad avere, un po' per questioni di violenza nascosta dietro un dito, un po' perché questa faccenda che il PG-13 ti permette solo un fuck sta diventando ormai una barzelletta: Jackman passa mezzo film a trattenerlo come se stesse recitando di fronte a suo figlio piccolo e poi arriva il momento tutto coreografato in cui "eccolo, è il fuck!". Ma soprattutto, il dramma più grande, il fallimento più evidente, che condanna un film comunque per ampi tratti gradevole rendendolo sostanzialmente sbagliato, è che non mi puoi fare la storia di Wolverine in Giappone e ridurmi la fottuta battaglia fra Logan e centomila ninja a una scaramuccia che si conclude subito. Non puoi. Soprattutto se è per dare spazio allo scontro con un exogino e un cavaliere dello zodiaco.

Questa cosa nel film non succede. Meglio? Peggio? Boh? Dove sono i ninja? Datemi i ninja!

Il film l'ho visto qua a Monaco, in lingua originale e in 3D. Il 3D è totalmente inutile, anzi, a tratti anche dannoso, perché qua e la c'è proprio l'effetto "sagome di cartone" sugli attori. La scena sui titoli di coda anticipa il nuovo X-Men in arrivo l'anno prossimo e dovrebbe essere una roba che fa salire il gasamento, ma l'ho trovata onestamente brutta forte, proprio impacciata e tirata via. Però continuo ad apprezzare questa nuova usanza di non farti aspettare la fine dei titoli di coda per guardarla. 

9 commenti:

Se non altro so che devo aspettare prima di alzarmi da quello che descrivete tutti come IL diludendo ç__ç Peccato!

quando sparisce questo 3d di merda al cinema? Le tv in 3d non le compra nessuno per fortuna.

Ah, non chiederlo a me, io col 3D al cinema mi ci diverto. :)

Dai giopep, è proprio un film di merda, fatto male. Ma male forteeeeeeeeeee
;)

tonimola

Ahimè, ho letto con piacere ma mi tocca dire de gustibus, anche stavolta ho spento il cervello e mi ci sono divertito come un bimbo, non ci ho manco fatto caso alle critiche che hai elencato qua.
Direi che a me è garbato assai, ma mi basta veramente poco.

Beh, ma comunque pure io mi ci sono divertito e in generale l'ho trovato gradevole. Però... ma... :)

Questo film dovevano chiamarlo Wolverine: noia mortale!!!

Addirittura? Mboh,io ci ho visto tanti difetti, come ho scritto, ma no, non l'ho trovato noioso.

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