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5.9.11

[FF11] Stake Land


Stake Land (USA, 2010)
di Jim Mickle
con Connor Paolo, Nick Damici, Kelly McGillis, Danielle Harris, Michael Cerveris

Prendete Zombieland. Sostituite tutta la sua ironia, la sua voglia di divertirsi, i suoi toni simpaticamente sopra le righe con un clamoroso prendersi sul serio in ogni suo elemento. Mettete una specie di Tom Savini tutto convinto e piuttosto ridicolo al posto di Woody Harrelson. Poi un ragazzetto anonimo dalla voce narrante insopportabilmente seriosa, con frasi che nemmeno in Ken il guerriero, al posto di Jesse Eisenberg e del suo adorabile blaterare nerd. Quella sfigata di Danielle Harris al posto di Emma Stone. Kelly McGillis vestita da suora al posto di Bill Murray. Aggiungete un idiota pelato che si spara le pose da super cattivo per movimentare un po' l'azione. E ovviamente - altrimenti non si spiega il titolo - sostituite gli zombi con i vampiri più tristi, ridicoli, brutti e per nulla spaventosi che possano venirvi in mente. Ecco, questo è Stake Land.

Il paragrafetto in inglese sul catalogo del Fantasy Filmfest lo descrive come il film che 30 giorni di buio avrebbe dovuto essere. E, pur con tutti i limiti che 30 giorni di buio aveva, sorge spontaneo un mapeffavore. Sempre in quella descrizione, viene detto che Stake Land potrebbe ricordare Zombieland e The Road. E se del primo ho già detto, per quanto riguarda il secondo, il "vorrei ma non posso" si fa ancora più colossale. Ma in effetti, sì, è vero: Stake Land ha un po' quelle ambizioni lì, quelle del film post apocalittico serio, deprimente, malinconico e che ti mette addosso tristezza. Il problema è che è proprio il film a mettere addosso tristezza. L'unica cosa degna è la bionda che appare negli ultimi cinque minuti. E mi sembra un po' poco.

Fra l'altro a me Zombieland manco ha fatto impazzire.

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